“Il mio nome è Giacomo; ma ormai tutti mi chiamano Brand.”
Il Sor Giacomo, a Lucca, è ormai rassegnato a sentirsi nominare con il nuovo nickname.
Appena il tempo, per i lucchesi, di scoprire che Giacomo Puccini è nato…. a Lucca? (Si , lo giuro, è nato a Lucca!) che subito gli si vuole affibbiare il soprannome, “BRAND” che qui non si sa neanche che vuol dire esattamente.
Dicono che suona bene: “BRAND PUCCINI”. Dicono anche che sia utile per i turisti, tanto che pare che nel mondo il “Brand Puccini” sia molto apprezzato. I commercianti, gli albergatori, gli operatori turistici, hanno fiutato la “preda” e chiedono a gran voce che finalmente si lanci la città abbinata al “Brand Puccini”. Chi glielo ha detto? Vuoi vedere che c’è qualcuno a Lucca che sa usare il Brand e lo sta spifferando in giro all’insaputa del Comune? Di certo, perchè il Puccini non è neanche nel cartellone del Giglio. Ma, dicono al Teatro, vedrete, quando sarà alzata la torre scenica di tre metri, potremo ospitare la Turandot dell’Arena di Verona.
Infatti, in Comune c’è perplessità intorno al fatto di abbinare subito questo “Brand” al nome di Puccini prima che siano eseguiti i lavori del Piuss al Teatro. E poi, non volendo incorrere in ulteriori scivoloni, vogliono prima fare le consultazioni: sentire le categorie, le associazioni, i sindacati, le parrochie. E la Simonetta, nipote del Maestro? Quella è incazzereccia, se non le diciamo niente ci querela. Non vogliamo mica prendere, dicono al Comune, il primo Brand che passa di lì, e poi dopo cosa ci facciamo con questo Brand ? Quanto ci costa? IDEA! Ci rivolgiamo alla Fondazione Puccini che loro i soldi ce l’hanno, eccome, e poi il Presidente è il Sindaco, con loro si può fare un bel convegno e poi stampare gli atti del convegno e poi fare la conferenza stampa così si va sui giornali almeno per un giorno. La gente finalmente saprà quale cera veniva usata per pulire gli stivali da caccia di Puccini.
“Ma insomma” urla il Sindaco vagando per le stanze del Comune con l’assessore al turismo dall’occhio smarrito aggrappato ad un polpaccio, “qualcuno mi dica che cavolo è, e che ci devo fare con questo maledetto “BRAND”, non volete mica costringermi a chiederlo al Colombini!”