Le amministrazioni comunali di Lucca e Vecchiano hanno preso parte ieri sera (13 aprile) all'assemblea pubblica organizzata dai cittadini di Nozzano per fare il punto sul progetto per il riassetto dell'elettrodotto nell'area lucchese e sulle ultime novità emerse relativamente all'iter autorizzativo.
I due Comuni, presenti con l'assessore all'ambiente Francesco Raspini per Lucca e con il sindaco Massimiliano Angori per Vecchiano, hanno ribadito anche in questa sede l'assoluta contrarietà a tutte e 4 le ipotesi progettuali proposte da Terna per il riassetto della linea, compresa l'ipotesi B1, che ha ottenuto il parere positivo da parte della commissione tecnica per la Via (valutazione di impatto ambientale) del Ministero per l'ambiente. Le due amministrazioni si sono dette peraltro confortate dal fatto che il Ministero dei beni culturali abbia espresso invece parere negativo sul progetto presentato da Terna e in particolare sulla stessa opzione B1, concordando con le posizioni espresse dalle amministrazioni comunali e dalle Soprintendenze locali.
"Noi vogliamo che Terna risolva le criticità puntuali della linea – hanno rimarcato il sindaco Angori e l'assessore Raspini – senza alcuna previsione di nuove infrastrutture che andrebbero a impattare su un equilibrio ambientale e paesaggistico moto delicato. Capiamo benissimo che in questa vicenda possano esservi anche ragioni di ordine superiore, ma noi come amministratori locali abbiano il compito di salvaguardare la salute dei nostri cittadini e tutelate i nostri territori. Noi dunque saremo al fianco di tutti quelli che difendono questa posizione inclusiva. Non di quanti – hanno precisato – eventualmente pensino di poter salvare una parte di territorio a scapito di un'altra".
In questi giorni le avvocature dei due Comuni di Lucca e Vecchiano hanno lavorato assieme per valutare anche i possibili atti legali da compiere: al momento non ci sono tuttavia elementi utili per ricorrere in giudizio, in quanto il parere della commissione tecnica del Ministero per l'ambiente è un atto intermedio, e dunque non impugnabile, all'interno di un procedimento complessivo.
"Nella peggiore delle ipotesi – hanno detto Raspini e Angori –, vale a dire che l'iter in corso dovesse produrre un provvedimento autorizzativo finale consentendo a Terna di dare avvio agli interventi, i due Comuni saranno immediatamente pronti a dare battaglia,anche legale, impugnando l'atto in tutte le sedi competenti".