Il segretario del Pd comunale, Francesco Bambini, interviene nella discussione e nelle polemiche che investono il Comune di Lucca in questi giorni e sollecita il sindaco e la Giunta a prendere decisioni e fare chiarezza per rilanciare l'azione di governo.
«A Lucca, come centro-sinistra, con il candidato a sindaco Alessandro Tambellini abbiamo vinto le elezioni sulla base di due messaggi forti: la trasparenza e la volontà di superare l'immobilismo che per anni ha impedito alla città di progettare e fare scelte efficaci. Ma nei giorni scorsi abbiamo registrato alcune vicende che sollevano interrogativi e suscitano preoccupazione.
Non sono ancora superate le polemiche per le proiezioni luminose sui monumenti che si aprono altri fronti, alcuni “interni” all'ente come quello del sito di promozione turistica e la vicenda della Lucchese, altri "esterni", come quelli sui temi riguardanti la sanità.
Di fronte alla preoccupazione crescente di cittadini e categorie economiche, anche per le difficoltà evidenti che si manifestano nel dialogo tra istituzioni, credo ci siano alcuni punti fondamentali da non perdere di vista, in modo da fare chiarezza e andare avanti.
Le vicende di questi giorni, a mio avviso, hanno evidenziato limiti, problemi e criticità tutti interni all'amministrazione che riguardano la struttura comunale, i rapporti con la Giunta e la stessa squadra di governo. Problemi che devono essere affrontati e rimossi al più presto per mettere il Comune in condizioni di agire. Il sindaco dovrebbe operare per risolvere i problemi politici interni e utilizzare e valorizzare al meglio le competenze presenti dentro l'amministrazione. Se, per rilanciare l'azione amministrativa, servono competenze esterne queste vanno cercate seguendo le procedure previste e vanno retribuite con il giusto compenso.
Parlare di complotti senza indicarne l'origine è un'operazione sterile. Io non credo che alcune critiche e alcune difficoltà di rapporti, se il riferimento fosse rivolto al Pd, debbano essere interpretate in questa chiave. Se però ci sono dubbi, è necessario fare chiarezza e sollevare apertamente il problema.
Il Pd si sente impegnato a dare il suo contributo per favorire i chiarimenti e una maggiore unità d'intenti partendo dal fatto che il partito, nel suo complesso, ha sostenuto in modo determinante Tambellini nella campagna elettorale e non ha fatto mai venire meno il suo sostegno in questi anni di amministrazione. Il Pd ha lasciato piena autonomia al sindaco nel comporre la squadra di governo e nel rimpasto della giunta e intende continuare nel suo sostegno ma sollecita anche gesti concreti e decisioni tempestive.
Il modo migliore per rispondere alle critiche è un'azione di governo che dimostri di essere efficace. Bisogna tornare a fare politica, a confrontarsi, tenendo al centro i contenuti. E in questo senso non accettiamo ironie e critiche da esponenti della precedente amministrazione la cui esperienza fallimentare è già stata sancita dai risultati elettorali.
Tra le priorità di azione e di decisione, la sanità è sicuramente al primo posto visto che a breve verrà inaugurato il nuovo ospedale. Si tratta di problemi di respiro sovracomunale, di rilievo strategico per il nostro territorio e per questo è necessario affrontare la questione del Campo di Marte confrontandoci e aprendoci al contributo di molteplici soggetti, a partire dai firmatari dell'Accordo di Programma, la stessa Conferenza dei Sindaci e, sulla riorganizzazione dei servizi, i sindacati, i medici, ecc., trovando insieme proposte e soluzioni. Per ripensare la destinazione del Campo di Marte non si può aspettare il Piano strutturale. Ci sono delle proposte in campo: apriamo un tavolo di confronto, scegliamo le idee migliori e verifichiamone la fattibilità e la sostenibilità sul piano economico.
Abbiamo pochi mesi di tempo prima dell'apertura del nuovo ospedale: possiamo arrivare a quella data preparati e coesi intorno ad alcuni progetti ed è doveroso farlo. Poi è chiaro che i tempi per la loro realizzazione non saranno brevi, ma questo è il momento di programmare le scelte».