Due persone della Piana hanno ricevuto ordine restrittivo nei confronti di due minori, parti offese della vicenda.
La Sezione Reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali della Squadra Mobile, a luglio aveva avviato riservate indagini su un presunto caso di violenza sessuale in danno di due sorelline.
A chiedere l’ intervento della Polizia il padre naturale, residente a Lucca, che si era rivolto alle poliziotte esperte nella trattazione di casi delicati del genere segnalando possibili abusi a carico delle figlie, affidate dopo la separazione alla sua ex moglie.
L’uomo era stato indirizzato innanzitutto al Pronto soccorso, dove dai medici era stata attivata la particolare procedura per la gestione di abusi su minori del “codice rosa”. I serrati approfondimenti investigativi, supportati da accertamenti sanitari e colloqui protetti hanno consentito di acclarare il fondato sospetto che le minori fossero state oggetto di ripetuti abusi sessuali da parte di uno zio, in ciò agevolato dal mancato impedimento dell’evento da parte della madre consapevole che approvava e, non solo, infieriva.
Le indagini hanno anche dimostrato reiterati episodi di maltrattamenti delle bambine da parte dei due adulti in questione. Il quadro probatorio raccolto ha consentito al PM titolare delle indagini, cui la Squadra Mobile ha inviato una dettagliata informativa di reato ipotizzando il reato di violenza sessuale aggravata e di maltrattamenti in famiglia, di chiedere ed ottenere dal GIP presso il Tribunale di Lucca la misura cautelare coercitiva del divieto di avvicinamento alle parti offese a carico dei coindagati.
La contestuale perquisizione ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro una pistola da soft air, che dai racconti protetti delle bimbe veniva utilizzata per sparare loro addosso dei pallini. Le bimbe già nella immediatezza dei fatti erano state allontanate dalla mamma e dallo zio con provvedimento urgente del Tribunale dei Minori di Firenze, per essere affidate al nucleo familiare del padre. Adesso, in attesa di verificare la piena fondatezza probatoria delle gravi accuse mosse ai due indagati, per ordine del Giudice non possono avvicinarsi alle bambine a ai luoghi da loro frequentati.