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Artigiano lucchese derubato e minacciato

La Redazione
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La Polizia di Stato ha concluso le indagini avviate nei confronti di un pluripregiudicato 37enne residente a S. Vito.
L'uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica per i reati di furto aggravato, rapina, tentata estorsione e danneggiamento, sempre nei confronti della stessa vittima: un artigiano lucchese.

Tutto è iniziato alcune settimane fa quando l'artigiano si è recato in Questura per denunciare il furto di 600 euro e di due quadri di valore.
L'uomo, di propria iniziativa, ha provato a contattare il 37enne per “tastare il terreno” e verificare se c'entrasse qualcosa con la sospetta sparizione di soldi e quadri.

Deciso ad andare in fondo alla storia, l'artigiano ha poi incontrato l'uomo di 37 anni. Senza perdere tempo lo ha incalzato di domande circa il furto di cui era stato vittima.
Il suo interlocutore, trovandosi in difficoltà e risentito per i dubbi mossi nei propri confronti, ha picchiato e spintonato l'artigiano.
Non contento, ha poi approfittato della sua vittima, rubandogli il portafogli con circa 60 euro, dandosi poi alla fuga.

Ancora in stato confusionale per la rapina subita, l'artigiano si è recato nuovamente in Questura per raccontare l'accaduto.

Il giorno seguente, la vicenda si è però protratta.
Uno sconosciuto ha contattato l'artigiano identificandosi come l'avvocato del 37enne che, risentito per le accuse del giorno seguente, si era adoperato per rintracciare i quadri.
Il sedicente avvocato, durante la surreale telefonata, ha sostenuto che il proprio assistito aveva recuperato i quadri, ma che per farlo aveva dovuto aggredire il vero ladro che, a sua volta, voleva fargli causa, a meno che non gli fosse stata data subito la cifra di 1.000 euro.

Una storia contorta.
E che puzza.
In breve: l'indomani dell'incontro/scontro tra l'artigiano ed il 37enne di San Vito, un terzo uomo ha contattato l'artigiano, sostenendo che il suo assistito (il 37enne) aveva recuperato i quadri rubati da un quarto uomo. Ma per farlo aveva dovuto aggredirlo, rischiando così una denuncia: unica soluzione, pagare 1.000 euro per abbuiare l'intera vicenda.

La farsa non è però finita qui.

Poco dopo è giunta la telefonata del 37enne di San Vito che ha confermato la versione del suo sedicente avvocato, chiedendo 1.000 euro per “sistemare tutto”.
“Mi hai accusato ed io invece ti ho ritrovato i quadri. Ma ho dovuto aggredire il ricettatore, e ora lui minaccia di farmi causa se non gli do 1.000 euro in contanti. Visto che ti ho fatto un favore, devi pagare tu!”

L’artigiano, sospettando una evidente pantomima per estorcergli denaro, si è rifiutato di pagare la somma richiesta ed anzi ha aggiunto di aver già informato la Polizia.
Per tutta risposta, è stato di nuovo minacciato e la sera, all’uscita dal lavoro, ha trovato la propria auto danneggiata.

La sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile, dopo aver ricostruito l’intera vicenda attraverso alcuni filmati di una telecamera della zona e la verbalizzazione di alcuni testimoni, ha denunciato il 37enne, già in passato tratto in arresto dalla Mobile per fatti simili, per una serie di reati gravi che, se confermati al processo, visti anche i precedenti, lo esporrebbero ad una pesante condanna.

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