Siamo i ragazzi e le ragazze di Torpedo che a partire dal 21 giugno scorso sono entrati nel parco comunale “Le Madonne bianche”, da tempo lasciato al degrado e all’abbandono, e si sono adoperati per riqualificarlo e rimetterlo nuovamente a disposizione della collettività, in primis degli abitanti del quartiere. Pur essendo convinti della bontà della nostra azione ne abbiamo sentite di tutti i colori sul nostro conto, per cui abbiamo il bisogno, prima ancora di spiegare in maniera approfondita il contenuto e gli obiettivi della nostra autogestione, di affrontare alcune questioni che ci paiono fondamentali per un positivo rapporto con il quartiere, e allo stesso tempo di fare autocritica rispetto ad alcune nostre pecche e mancanze che ci proponiamo di correggere. Cercheremo di chiarire qualche punto:
1)LE MADONNE BIANCHE SONO UN PARCO PUBBLICO, NON UN CENTRO SOCIALE
Il percorso che abbiamo intrapreso non è affatto finalizzato a creare un centro sociale, a conquistare un fortino che funga da base per il nostro fare politica, bensì a rendere pienamente fruibile per la collettività (tutta la collettività) uno spazio che prima del nostro intervento era andato in malora a causa del disinteresse e della cattiva gestione dell’istituzione comunale. Non ci siamo presi alcun posto per noi, come alcuni hanno sostenuto, bensì lo abbiamo riaperto per tutti. Chiunque poteva e (una volta terminati i lavori della Geal) potrà entrarvi liberamente, senza dover chiedere il permesso a nessuno. Se finora non siamo riusciti a far passare adeguatamente questo messaggio, in parte è sicuramente dovuto a una carenza comunicativa, e su questo punto ci proponiamo di essere più chiari e trasparenti in futuro.
Non solo siamo disponibili, è anzi nostro obiettivo primario che tutti i cittadini e le associazioni (del quartiere e non solo) che sono alla ricerca di un posto dove poter svolgere attività di tipo sportivo, ricreativo e culturale si facciano avanti e abbiano voglia di partecipare a questa esperienza, senza doversi affatto sentire nostri ospiti.
2)REGOLE E ORARI
Una delle critiche più aspre che ci sono state mosse è dovuta proprio al “casino” e allo schiamazzo notturno che ha contraddistinto in modo particolare le prime 3 settimane di autogestione e che purtroppo ha creato dei disagi agli abitanti del quartiere. Molto umilmente, sentiamo il dovere di chiedere scusa.
Se tuttavia certi comportamenti ed eccessi hanno suscitato in maniera più che comprensibile la disapprovazione del quartiere, riteniamo che non siano da criminalizzare. Un certo eccesso di entusiasmo, di esuberanza gioiosa crediamo possa essere perdonata a chi comunque ha messo a disposizione il proprio tempo, le proprie energie e i propri soldi per rimettere a disposizione di tutti uno spazio abbandonato. In ogni caso l’andazzo delle prime 3 settimane non si ripeterà. La necessità di rimanere lì anche la notte per scongiurare il furto dell’attrezzatura, fatto che ha costituito la fonte principale del disagio, adesso non esiste più dato che siamo finalmente riusciti a mettere in sicurezza il casottino dove poter custodire la nostra roba. Lo stesso discorso vale per la musica tenuta a medio-alto volume tutte le sere. Quello che prima era la regola, da ora in poi sarà l’eccezione.
3)CONTATTI E OCCASIONI DI INCONTRO:
Facebook: Polisportiva autogestita “Le madonne bianche”; Torpedo Lucca (per ricevere gli inviti agli eventi)
E-mail: madonnebianche@yahoo.it (per essere iscritti alla nostra mailing list in modo da essere informati sugli eventi e le attività della polisportiva inviateci la vostra mail)
Numeri telefonici: Francesco 3396538019; Marco 3405108658
Infine ogni martedì alle 18 si riunisce l’assemblea di gestione, a cui chiunque ha delle attività o delle iniziative da proporre, o semplicemente ha voglia di conoscerci e di confrontarsi con noi è caldamente invitato. Speriamo che d’ora in avanti sia possibile instaurare tra noi e il quartiere una convivenza più serena e che col tempo il quartiere senta questo spazio più come suo e non come nostro. Eliminare la distinzione tra noi e gli altri, e sentirsi al contrario tutti partecipi e beneficiari di questo spazio: è questo in via definitiva, il nostro obiettivo fondamentale.