Lunghe trattative hanno portato ad una conclusione la questione "Perini".
Prevista cassa integrazione a rotazione, già da settembre. 15 i dipendenti che incorreranno nel prepensionamento.
Incerto il destino dei 28 magazzinieri: non ancora chiaro se manterranno il lavoro, lo stesso stipendio e le medesime mansioni.
Sono circa 40 le persone che andranno volontariamente in mobilità grazie ad incentivi mirati.
FIOM CGIL e FIM CISL hanno chiesto fin da subito garanzie precise per il futuro.
Dovrà presto essere organizzato un referendum (domani giovedì 1 agosto e venerdì 2 agosto) atto ad approvare il piano.
La Fabio Perini si impegnerà a rilanciare l'azienda e a dar nuova vita alla propria immagine. Verrà inoltre potenziata la produttività a Lucca. In programma nuovi prodotti per risultare più competitivi.
Le previsioni più nere parlavano di 130 esuberi, quindi il traguardo raggiunto dai sindacati è quasi una vittoria.
"E’ stato siglato anche uno specifico accordo riguardo la cessione di ramo d’azienda del reparto macchine utensili tra la Perini, la società cessionaria Mec Industries, la Fiom Cgil e la Rsu" sottolinea Massimo Braccini "che segna il passaggio dei dipendenti dalla Perini a Mec dove vengono garantiti i livelli occupazionali per gli anni a venire, tutte le stesse condizioni economiche e normative,ivi compreso quelle di miglior favore. La Mec ha presentato infatti anche un apposito piano di investimenti e sviluppo per la sede di Lucca".
Ancora incertezza per i 28 operai del magazzino, il cui futuro sembra essere subordinato alle intenzioni dell'azienda I sindacati hanno comunque chiesto le garanzie del caso.
“Si è convenuto" spiega Braccini di Fiom Cgil "che si possa esternalizzare l’attività, fermo restando che il magazzino resti comunque all’interno della Perini, che vengano garantiti i livelli occupazionali alle stesse condizioni economiche e normative e che i lavoratori non possano essere spostati in altre sedi di lavoro esterne all’azienda Perini di Lucca”.
I sindacati sono soddisfatti del risultato ottenuto, nonostante vi siano ancora lati oscuri e ombre da diradare.
“Riteniamo" continua Braccini "che questo accordo sia importante e fondamentale perché siamo riusciti a definire, pur di fronte ad un annuncio drastico dell’impresa, un equilibrio tra rilancio dell’azienda e garanzie occupazionali. Nell’accordo si è stabilito uno specifico piano di riassetto e rilancio dove l’azienda conferma la centralità dello stabilimento di Lucca quale fulcro delle attività produttive e ingegneristiche, investimenti in ricerca e sviluppo per i prossimi anni, il lancio di nuove linee innovative di macchinari per l’industria della carta ed il rilancio di una nuova gamma di prodotti".
Ulteriori aggiornamenti dopo i referendum dei prossimi giorni.