“Antonio Possenti. L’altra parte. Carte di lavoro”. È un manifesto di arte, pittura e di vita questa mostra organizzata dalla Banca di Credito Cooperativo di Pescia e Fondazione Campus, con il patrocinio del Comune di Lucca, che si tiene dal 7 dicembre al 7 febbraio nella casermetta del Museo Nazionale di Villa Guinigi in via della Quarquonia (Lucca).
Un’esposizione con cui la città di Lucca celebra gli 80 anni del “suo” Antonio Possenti: uno degli artisti che più l’ha amata, interpretata, ritratta, negli interni attraverso gli esterni, nelle movenze attraverso i personaggi, nei disegni e nei colori. Perché il disegno è importante tanto quanto il dipinto. A spiegarlo è lo stesso Possenti: “Ci tengo molto a questa mostra – racconta – l’unica delle oltre 200 fatte sinora in tutto il mondo, in cui per la prima volta racconto di me e del valore del disegno. Sono un fautore del disegno. È considerato espressione minore del dipinto, mentre gli è pari”.
La mostra è stata presentata stamani (venerdì 6 dicembre) in conferenza stampa, nella casermetta del Museo Nazionale di Villa Guinigi, dal Soprintendente per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici di Lucca e Massa Carrara Giuseppe Stolfi, dal direttore dei Musei Nazionali di Lucca Antonia D’Aniello, dal Maestro Antonio Possenti, da Lara Ciampi della Segreteria di Direzione Generale della Banca di Credito Cooperativo di Pescia, da Federico Tognoni manager didattico della Fondazione Campus e dall’ideatore e curatore della mostra Alessandro Tosi.
L’inaugurazione si tiene sabato 7 dicembre alle 16,30, alla presenza del maestro, degli organizzatori, del curatore e delle autorità cittadine, e la mostra sarà aperta al pubblico a ingresso libero da martedì 10 dicembre fino a venerdì 7 febbraio, tutti i giorni dalle 16 alle 19,30 tranne la domenica e il lunedì.
Il soprintendente Giuseppe Stolfi e il direttore Antonia D’Aniello hanno ringraziato il maestro Possenti, la banca e la fondazione Campus per questa occasione di collaborazione, e l’architetto Glauco Borella per l’allestimento. “Abbiamo voluto fare questa mostra – ha detto Lara Ciampi – in occasione dei 50 anni dalla fondazione della banca e per celebrare il maestro Possenti e la sua arte”. “Per la fondazione Campus – ha aggiunto Federico Tognoni – è questa un’occasione importante per contribuire alla promozione della cultura e del territorio. Possenti è una voce autorevole, critica ed elegante della nostra città”.
“Volevamo fare una grande festa per festeggiare gli ottanta anni del maestro – ha detto il curatore Alessandro Tosi – e così abbiamo scelto ottanta opere che raccontano la sua bottega artistica. Ringrazio la Soprintendenza per aver messo a disposizione questa autorevole sede e la fondazione Cerratelli di Pisa, che partecipa all’esposizione con un soprabito realizzato appositamente per il maestro, tratto dalle sue opere dedicate al mare. Durante l’esposizione faremo incontri ed eventi, e soprattutto porteremo qui le scuole, perché questa esposizione ha anche un importante valore formativo”.
“Sono davvero una persona fortunata – ha detto il maestro Antonio Possenti – perché faccio il mestiere che volevo fare e perché nella mia vita ho incontrato tante persone che mi vogliono bene. Questa mostra è per me particolarmente importante e diversa dalle altre perché pensata appositamente per raccontare ciò che faccio. Lucca è la mia patria, il mio luogo, il mio habitat e la mia cerchia di affetti. E questa mostra, qui a Lucca e nel Museo di Villa Guinigi, è una sorta di confessione e insieme di verifica”.
Quale il senso di questa esposizione, che raccoglie 80 opere quasi tutte inedite realizzate dal Maestro negli ultimi 3 anni? “C’è un aspetto quotidiano del mestiere, che costituisce quella ‘altra parte’ su cui si incentra questa mostra – spiega Antonio Possenti -. Una parte densa di significato che si costruisce ogni giorno, che non ha un tema ma raccoglie tutti i temi che si maturano nella vita. Una dimensione domestica, intima, che non produce bozzetti per le opere da consegnare, ma che ha una completezza sua. I lavori che ho scelto per raccontarmi parlano del rapporto tra l’autore e l’opera durante l’esecuzione di quest’ultima. È lei che decide quando è compiuta, ed in quel momento prende una strada tutta sua”.
In questo percorso espositivo emergono i vari temi caratteristici della produzione di Possenti. E sarà arricchito da quattro gigantografie del Maestro all’opera nel suo studio, ritratto da Aurelio Amendola, uno dei fotografi contemporanei più apprezzati nel mondo. Ma “Non è un’antologia – mette in guardia Possenti -. E i temi non sono altro che occasioni di pittura, situazioni che affiorano periodicamente, rappresentando il mio modo di vedere la vita e il mondo”. Come quel pittore sul manifesto realizzato appositamente dal Maestro per la sua mostra: in uno spazio riassuntivo, personale e intimo viene rappresentato il rapporto tra passato e presente: il pittore tiene in braccio un bambino che non c’è più. “Il pittore sono io – dice Possenti – che dipingo l’oggi. È un arco ipotetico che rappresenta un percorso. Come la mostra. E che prosegue”.
Il catalogo della mostra, edito da Usher e curato da Alessandro Tosi, contiene saggi critici di Edda Bresciani, Maria Cristina Cabani, Giovanni Faccenda, Luigi Ficacci e Lucia Tongiorgi Tomasi, la presentazione del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, l’introduzione di Tosi e la postfazione di Antonio Possenti.