L'anno scorso Lucca è stata luogo di riprese di un film low budget di Graziano Salvadori, ex comico di Aria Fresca.
Il titolo del lungometraggio che vede il Centro Storico come protagonista è "Sarebbe stato facile", e narra la storia di due coppie arcobaleno che cercano di sopravvivere in una cittadina dove tutti parlano, tutti criticano e tutti commentano.
Per non essere la vergogna delle famiglie, e non divenire argomento di pettegolezzi dei vicini, i quattro amici decidono di fingersi due coppie etero.
"Abbiamo deciso di girare questo film a Lucca perché, per quanto culturalmente e storicamente sia una grandissima città, è comunque una piccola città in confronto alle grani metropoli. - ha spiegato il regista Salvadori - Essere gay a Milano o a Roma è un conto... Essere gay in una cittadina è tutt'altro che semplice. Le due coppie protagoniste decidono di fingersi coppie etero, per il quieto vivere e per la gioia delle proprie famiglie. L'argomento è estremamente serio, e per questo abbiamo voluto inserire qualche gag per alleggerire un po' la trama”.
"Ho sentito il bisogno di fare questo film - ha continuato - perché una sera avevo degli amici a cena. Ad un certo punto ho sgridato i miei figli perché facevano confusione ed uno di loro mi ha interrotto dicendomi che non dovevo arrabbiarmi. Anzi, dovevo esser grato di poter avere dei figli, visto che lui ed il suo compagno non potranno mai avere famiglia. Questo non è giusto. Perfino il Papa ha recentemente dichiarato: "chi sono io per giudicare i gay"... E che vogliamo farlo noi allora!? Allora ho impugnato la penna ed ho iniziato a scrivere.
Non aspettatevi di vedere un film alla Fellini o alla Aldomovar, sia chiaro. Ho voluto realizzare un film facile e abbastanza leggero, senza lode né infamia. Il mio scopo era solo quello di realizzare un prodotto che, una volta finito di vedere, faccia alzare gli spettatori con un nodo alla gola che li spinga a riflettere su ciò che hanno appena visto".
Nel cast anche Trentalance.
Sinossi
Amore, amicizia, famiglia, figli, matrimonio e un segreto da custodire. “Sarebbe stato facile”, la storia di due coppie omosessuali e del loro desiderio di diventare genitori
Una commedia dai toni sopra le righe, una commedia all'italiana vecchio stile, comica ma con dei tratti struggenti, dove il “bene”, quello che ai tempi nostri è ancora bloccato da restrizioni e ghettizzazioni, in un futuro prossimo forse riuscirà a vincere. Protagoniste due coppie: una ragazza determinata, un giovane deciso con l’aria da macho, un’imprenditrice raffinata, cattolica e di buona famiglia, un giovane dolce, sensibile, intelligente, anche lui di buona famiglia e soprattutto carico di dubbi esistenziali. Quattro persone normalissime che condividono un segreto: agli occhi di tutti sono due belle coppie eterosessuali, ma nella realtà sono omosessuali e innamorati tra loro. Di fare outing non se ne parla assolutamente e nel tempo, grazie ad una profonda amicizia reciproca, si crea un’alleanza per “sopravvivere” al giudizio altrui. Ne escono così due finte coppie etero. Necessità di sopravvivere che si fa più forte allorché il desiderio di avere una famiglia con figli adottivi diventa irrefrenabile. Ci sono adesso due matrimoni “finti” da organizzare e bisogna imparare a muoversi in una fitta rete sotterranea in grado di aiutare le due coppie gay: medici, avvocati, addirittura un alto prelato che diventa il vero Deus ex machina ed una delle figure centrali ed emblematiche del film. Saranno queste le persone che aiuteranno i quattro a realizzare il proprio sogno.
Matrimonio civile prima, matrimonio religioso di coscienza poi (i parenti ci tengono e anche due degli sposi sono credenti), due case comunicanti, le pratiche per l’adozione e l’arrivo dei figli. Quello che appare come un inganno e un monumento all’ipocrisia diventa in realtà un’impresa pionieristica e rivoluzionaria: la costruzione di un nuovo modello di famiglia.
Il film inizia con un salto temporale nel 2040 per poi ripercorre con un flashback tutte le tappe della vicenda fino a tornare ai giorni nostri.
In un contesto apparentemente normale e borghese si affacciano sulla scena uno alla volta i personaggi il cui ruolo inizialmente per lo spettatore rimane vago. Due mariti e due mogli, normali battibecchi, la comparsa di un foglio di giornale che suscita emozione e turbamento in una delle donne. Paradossalmente le due figure di rottura e rivoluzionarie per il quieto vivere sono costrette ad accettare il "perbenismo" degli altri due, che alla fine si rivela più dirompente ed innovativo, tale da portare ad un modello di famiglia diverso dai canoni ai quali siamo abituati.
Il film è stato girato nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2012. I luoghi delle riprese sono stati Pistoia, Lucca, Fucecchio, Cerreto Guidi, Il Ciocco, Capannori (Aeroporto Tassignano), Chianni, Capannoli, Altopascio,
Poggibonsi.
Ha poi concluso il regista shcerzando: "Questo è il mio unico film, ma vale due: è il primo e l'ultimo!"
Il cast:
Graziano Salvadori
Niki Giustini
Katia Beni
Beatrice Maestrini
Alessandro Paci
Cristina De Pin
Sergio Forconi
Gaetano Gennai
Gianfranco Monti
Franco Trentalance
Con la partecipazione straordinaria di:
Novello Novelli
Una produzione “Mediterranea Productions”