Sabato 11 aprile, alle 18,30, alla libreria-caffè letterario LuccaLibri rivivrà l'eroica impresa di Ferdinand Chaval, postino-scultore-architetto di campagna nel sud-est della Francia di fine ottocento. E lo farà raccontata dalle parole dell'ultimo libro di Alessandro Trasciatti, "Avevo costruito un sogno. Storie e fatiche di un postino artista" (ed. Ediesse).
Saranno Luciano Luciani e Gabriele Mina a introdurre questo libro inconsueto e un po' bizzarro, abile commistione di più generi: dalla memorialistica al diario di viaggio passando anche attraverso l'artificio romanzesco, In questo Trasciatti riesce molto bene, complice anche una storia - reale - davvero avvincente. Cheval infatti, in trent'anni di andirivieni tra un paesino e l'altro carico di lettere da consegnare, realizza il suo Palazzo Ideale, un'architettura impossibile da abitare ma di rara bellezza tanto che molti artisti e intellettuali resero omaggio alla sua impresa: Breton, con una poesia e un fotomontaggio; Max Ernst e altri surrealisti con le loro opere pittoriche; Claude Levi-Strauss nel suo celebre "Il pensiero selvaggio" e persino Picasso, che lo ritrae trasfigurato in una figura metà cavallo e metà colomba che nel becco porta una lettera.